ANNO 2 – N. 1-2 GENNAIO-GIUGNO 2020
IL GRIDO DEL POVERO
CHI LO ASCOLTA?
La pandemia. Le nostre vite abitudinarie e benestanti piombate nel terrore e nell’isolamento.
Angoscia. Paura. File per la spesa. Moriremo di fame anche noi?
Bramosia di notizie rassicuranti. Notizie e fake news (notizie false).
Incollati ai social, in pole position a rilanciare in Rete qualsiasi notizia colmasse un millimetro quadrato della voragine interiore che si era aperta nel nostro castello di sicurezze e fiducia in…
In chi? In che cosa? Improvvisamente spaventati e insicuri. Senza certezza del domani.
Come del resto tutti i milioni di poveri che si affollano nei ghetti del mondo liberista, consumista, globalizzato, ma che teniamo ben distanti dalle nostre coscienze. Prima noi, per favore. Ora siamo poveri anche noi. Già, perché di fronte alla prospettiva terribilmente reale della morte (perché prima non lo era?) abbiamo le stesse incertezze.
Ma ci sono poveri più poveri.
Sono quelli di solito lontano da noi, tanto lontani che non li vediamo, e se per caso li vediamo facciamo spesso finta che non ci siano.
La pandemia ci ha isolati ancora di più, ci ha reso forse ancora un po’ più egoisti, perché anche noi abbiamo perso qualcosa.
Ma QUEI POVERI continuano a gridare la loro sofferenza, la loro mancanza di tutto.
Il loro grido dovrebbe lacerare i Cieli. Il loro grido è rivolto a Dio, diciamo noi, costruendoci un alibi con le parole del salmo, dimenticando che Dio siamo noi. Dio lo possono incontrare in noi, in un altro essere umano che vive il fuoco della carità, che sa amare, abbracciare, portare la croce insieme a loro, perché una croce portata insieme è più leggera.
QUEI POVERI continuano a gridare il loro abbandono.
Il loro grido dovrebbe scavalcare i monti e gli oceani per arrivare … dove? Nei nostri cuori aridi e sordi!? Il grido sale a Cielo, ma il Cielo lo rimanda sulla terra perché i fratelli di quei poveri siamo noi! Argentina, Perù, Bielorussia, Romania. Sono qui i poveri affidati al PAT. Il PAT non vuole cedere agli alibi del mondo, quei fratelli sono proprio nostri. Lo lasceresti morire tuo fratello senza provare a salvarlo?
Monica
La pandemia. Le nostre vite abitudinarie e benestanti piombate nel terrore e nell’isolamento.
Angoscia. Paura. File per la spesa. Moriremo di fame anche noi?
Bramosia di notizie rassicuranti. Notizie e fake news (notizie false).
Incollati ai social, in pole position a rilanciare in Rete qualsiasi notizia colmasse un millimetro quadrato della voragine interiore che si era aperta nel nostro castello di sicurezze e fiducia in…
In chi? In che cosa? Improvvisamente spaventati e insicuri. Senza certezza del domani.
Come del resto tutti i milioni di poveri che si affollano nei ghetti del mondo liberista, consumista, globalizzato, ma che teniamo ben distanti dalle nostre coscienze. Prima noi, per favore. Ora siamo poveri anche noi. Già, perché di fronte alla prospettiva terribilmente reale della morte (perché prima non lo era?) abbiamo le stesse incertezze.
Ma ci sono poveri più poveri.
Sono quelli di solito lontano da noi, tanto lontani che non li vediamo, e se per caso li vediamo facciamo spesso finta che non ci siano.
La pandemia ci ha isolati ancora di più, ci ha reso forse ancora un po’ più egoisti, perché anche noi abbiamo perso qualcosa.
Ma QUEI POVERI continuano a gridare la loro sofferenza, la loro mancanza di tutto.
Il loro grido dovrebbe lacerare i Cieli. Il loro grido è rivolto a Dio, diciamo noi, costruendoci un alibi con le parole del salmo, dimenticando che Dio siamo noi. Dio lo possono incontrare in noi, in un altro essere umano che vive il fuoco della carità, che sa amare, abbracciare, portare la croce insieme a loro, perché una croce portata insieme è più leggera.
QUEI POVERI continuano a gridare il loro abbandono.
Il loro grido dovrebbe scavalcare i monti e gli oceani per arrivare … dove? Nei nostri cuori aridi e sordi!? Il grido sale a Cielo, ma il Cielo lo rimanda sulla terra perché i fratelli di quei poveri siamo noi! Argentina, Perù, Bielorussia, Romania. Sono qui i poveri affidati al PAT. Il PAT non vuole cedere agli alibi del mondo, quei fratelli sono proprio nostri. Lo lasceresti morire tuo fratello senza provare a salvarlo?
Monica