NN 1-2 2106
Io ho scelto voi
DAI LORO FRUTTI LI RICONOSCERETE
Fermarsi, finalmente... a guardare cercando di vedere che cosa il Signore ha preparato per noi, mentre ci affanniamo in un quotidiano senza tregua perdendo di vista l’orizzonte Alto verso cui stiamo diretti. 2 febbraio 2016: Andrea Stagni fa la sua professione nel quarto ramo della comunità dei Figli di Dio fondata da Don Divo Barsotti. 7 febbraio: Alberto Torre riceve l’ordinazione diaconale per le mani del Vescovo Mons. Zuppi.
DUE AMICI fraterni, Alberto e Andrea, e un disegno misterioso che a un certo punto converge per portarli quasi contemporaneamente a inginocchiarsi l’uno davanti al suo Vescovo, l’altro dinanzi al superiore del suo ordine per la loro consacrazione. Due età diverse e due storie personali diverse che si sono incrociate un giorno di tanti anni fa nella stessa parrocchia: Pieve di Budrio. Da lì poi un cammino che li ha visti in tante occasioni fianco a fianco, crescere nella stessa comunità e insieme con la comunità e i parroci che si sono succeduti in questi decenni: don Agostino, don Edoardo, don Carlo. E fra le passioni comuni, una che ce li ha fatti prossimi: il “Partecipa anche tu!”. Il PAT ha pulsato e pulsa nel cuore di entrambi e se per Andrea è venuto un tempo di distacco dal gruppo, così come impone la sua scelta di vita religiosa, a noi continua a rimanere vicino con l’affetto e con la preghiera assidua. Di Alberto abbiamo scoperto in questi in due anni una grande dedizione per il PAT, strumento di carità verso gli ultimi; di lui abbiamo scoperto la passione per i piccoli e i poveri, per i dimenticati e la dolcezza e la premura con cui li ama e ce li fa amare. Due uomini che, dopo avere percorso sentieri aspri e a volte bui, insidiosi e tormentati, sono giunti a dire al Signore un altro grande sì alla Sua Volontà e alla Chiesa: quello della vita religiosa per Andrea e quello del diaconato per Alberto, del servizio a tutta la Chiesa. “Cristo Signore, per pascere e sempre più accrescere il popolo di Dio, ha istituito nella sua Chiesa vari ministeri, che tendono al bene di tutto il corpo” (CCC 874).
TRE PRESIDENTI e una sola parrocchia: Pieve di Budrio. Il Dottor Azzimondi, Andrea, Alberto. Dalla stessa comunità sono “usciti” coloro che in 35 anni hanno guidato il PAT, con i loro talenti, i loro limiti, ma con indiscutibile passione. Una parrocchia che è stata una grande scuola di servizio, di generosità, di apertura al prossimo, che ha costruito i suoi cristiani nella carità. Se “ogni albero buono produce frutti buoni” , in questa parrocchia sono stati già raccolti tanti frutti e tanti alti ci auguriamo vengano colti.
TRE VOCAZIONI poi sono scaturite o maturate o donate al PAT. La prima quella di Mons. Lino Goriup, uno dei soci fondatori, direttore del giornalino e sacerdote nel 1992, ora Vicario episcopale per la Cultura, l’università e la scuola e parroco a Santa Caterina di Strada Maggiore. Poi Alberto, diacono, e Andrea, monaco.
Sfiorata da un alito di “orgoglio”, lo accantono per restare ammirata e incredula dinanzi a questi grandi doni del Signore che si riversano sul nostro piccolo gruppo missionario, che credo non estraneo a queste vocazioni. Una benedizione, uno sguardo d’amore di Dio su questi nostri fratelli e su di noi che siamo stati o siamo loro amici, con cui abbiamo condiviso tanto cammino missionario, nella fatica, nel sudore, nel confronto, nelle gioia e nella difficoltà. Nel passato o nel presente siamo insieme a loro, nella comunione della Chiesa e della vita.
Monica Monari
Direttore Responsabile
Fermarsi, finalmente... a guardare cercando di vedere che cosa il Signore ha preparato per noi, mentre ci affanniamo in un quotidiano senza tregua perdendo di vista l’orizzonte Alto verso cui stiamo diretti. 2 febbraio 2016: Andrea Stagni fa la sua professione nel quarto ramo della comunità dei Figli di Dio fondata da Don Divo Barsotti. 7 febbraio: Alberto Torre riceve l’ordinazione diaconale per le mani del Vescovo Mons. Zuppi.
DUE AMICI fraterni, Alberto e Andrea, e un disegno misterioso che a un certo punto converge per portarli quasi contemporaneamente a inginocchiarsi l’uno davanti al suo Vescovo, l’altro dinanzi al superiore del suo ordine per la loro consacrazione. Due età diverse e due storie personali diverse che si sono incrociate un giorno di tanti anni fa nella stessa parrocchia: Pieve di Budrio. Da lì poi un cammino che li ha visti in tante occasioni fianco a fianco, crescere nella stessa comunità e insieme con la comunità e i parroci che si sono succeduti in questi decenni: don Agostino, don Edoardo, don Carlo. E fra le passioni comuni, una che ce li ha fatti prossimi: il “Partecipa anche tu!”. Il PAT ha pulsato e pulsa nel cuore di entrambi e se per Andrea è venuto un tempo di distacco dal gruppo, così come impone la sua scelta di vita religiosa, a noi continua a rimanere vicino con l’affetto e con la preghiera assidua. Di Alberto abbiamo scoperto in questi in due anni una grande dedizione per il PAT, strumento di carità verso gli ultimi; di lui abbiamo scoperto la passione per i piccoli e i poveri, per i dimenticati e la dolcezza e la premura con cui li ama e ce li fa amare. Due uomini che, dopo avere percorso sentieri aspri e a volte bui, insidiosi e tormentati, sono giunti a dire al Signore un altro grande sì alla Sua Volontà e alla Chiesa: quello della vita religiosa per Andrea e quello del diaconato per Alberto, del servizio a tutta la Chiesa. “Cristo Signore, per pascere e sempre più accrescere il popolo di Dio, ha istituito nella sua Chiesa vari ministeri, che tendono al bene di tutto il corpo” (CCC 874).
TRE PRESIDENTI e una sola parrocchia: Pieve di Budrio. Il Dottor Azzimondi, Andrea, Alberto. Dalla stessa comunità sono “usciti” coloro che in 35 anni hanno guidato il PAT, con i loro talenti, i loro limiti, ma con indiscutibile passione. Una parrocchia che è stata una grande scuola di servizio, di generosità, di apertura al prossimo, che ha costruito i suoi cristiani nella carità. Se “ogni albero buono produce frutti buoni” , in questa parrocchia sono stati già raccolti tanti frutti e tanti alti ci auguriamo vengano colti.
TRE VOCAZIONI poi sono scaturite o maturate o donate al PAT. La prima quella di Mons. Lino Goriup, uno dei soci fondatori, direttore del giornalino e sacerdote nel 1992, ora Vicario episcopale per la Cultura, l’università e la scuola e parroco a Santa Caterina di Strada Maggiore. Poi Alberto, diacono, e Andrea, monaco.
Sfiorata da un alito di “orgoglio”, lo accantono per restare ammirata e incredula dinanzi a questi grandi doni del Signore che si riversano sul nostro piccolo gruppo missionario, che credo non estraneo a queste vocazioni. Una benedizione, uno sguardo d’amore di Dio su questi nostri fratelli e su di noi che siamo stati o siamo loro amici, con cui abbiamo condiviso tanto cammino missionario, nella fatica, nel sudore, nel confronto, nelle gioia e nella difficoltà. Nel passato o nel presente siamo insieme a loro, nella comunione della Chiesa e della vita.
Monica Monari
Direttore Responsabile