ANNO 6 – N. 3-4 MAGGIO-AGOSTO 2024
Le FERITE di CRISTO
«IERI ABBIAMO celebrato la festa di San Tommaso apostolo. Eravamo nel Cenacolo dove il Signore Gesù predicò a questo discepolo: “Tocca le mie ferite!”. E colui che non credeva che il Signore aveva vinto la morte ed era vivo improvvisamente cadde in ginocchio a gridò: “Mio Signore e mio Dio!” e diede per sempre la sua vita a Gesù fino al martirio.
Anche noi, oggi, possiamo riconoscere il Signore dalle sue ferite. Esse rimarranno per sempre sulle sue mani e piedi, sul suo cuore. Quali sono queste ferite? Dove si possono vedere? Li vediamo su questi tre striscioni che avete preparato: le ferite di Cristo sono i bambini orfani o abbandonati, i più poveri, gli emarginati, i ragazzi vittime di violenza ogni giorno, le famiglie dei barrios più poveri e degradati.
Padre Marian lavora in Bielorussia, un’ex repubblica sovietica, da 34 anni. Per tutti questi anni ha tirato su dalle rovine la chiesa materiale, quella fatta di mattoni, ma soprattutto ha risollevato l’uomo distrutto. Ha toccato le ferite di Cristo inflitte ai cuori umani dal sistema comunista, sistema senza Dio. L’ex arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewicz si riferiva spesso a quelle terre come a una “Chernobyl spirituale” e ha ribadito che è più facile ricostruire una chiesa che un cuore umano.
Lo sapete bene, perché molti di voi erano lì, e fin dall’inizio il PAT ha aiutato a guarire quelle ferite.
Forse oggi siamo qui per dire questa semplice parola “grazie” a nome nostro, ma anche a nome di tutta la popolazione bielorussa che ha sperimentato il vostro aiuto.
Cari amici! A volte possiamo essere sopraffatti dallo scoraggiamento, dal desiderio di arrenderci. Ricordiamo allora due cose: in primo luogo, la frase spesso ripetuta da San Giovanni Paolo II: “Un uomo diventa veramente umano quando fa della sua vita un dono agli altri”.
E vale la pena ricordare una storia semplice: un uomo ricco, ma molto avaro, arrivò in paradiso. Fu sorpreso nel vedere che c’era tutto: i vestiti migliori, il cibo gustoso, semplicemente: tutto! Inoltre, notò che tutto era molto economico: “Posso permettermi tutto”, si disse. Prese dalla tasca i soldi, ma il commesso disse: “Mi dispiace, ma qui si può comprare solo con il denaro che è stato donato nella vita terrena”.
Siamo tutti discepoli di Cristo. Il Padre Lo ha fatto dono all’umanità. E
Ks. Krzysztof Poświata, CSMA
Anche noi, oggi, possiamo riconoscere il Signore dalle sue ferite. Esse rimarranno per sempre sulle sue mani e piedi, sul suo cuore. Quali sono queste ferite? Dove si possono vedere? Li vediamo su questi tre striscioni che avete preparato: le ferite di Cristo sono i bambini orfani o abbandonati, i più poveri, gli emarginati, i ragazzi vittime di violenza ogni giorno, le famiglie dei barrios più poveri e degradati.
Padre Marian lavora in Bielorussia, un’ex repubblica sovietica, da 34 anni. Per tutti questi anni ha tirato su dalle rovine la chiesa materiale, quella fatta di mattoni, ma soprattutto ha risollevato l’uomo distrutto. Ha toccato le ferite di Cristo inflitte ai cuori umani dal sistema comunista, sistema senza Dio. L’ex arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewicz si riferiva spesso a quelle terre come a una “Chernobyl spirituale” e ha ribadito che è più facile ricostruire una chiesa che un cuore umano.
Lo sapete bene, perché molti di voi erano lì, e fin dall’inizio il PAT ha aiutato a guarire quelle ferite.
Forse oggi siamo qui per dire questa semplice parola “grazie” a nome nostro, ma anche a nome di tutta la popolazione bielorussa che ha sperimentato il vostro aiuto.
Cari amici! A volte possiamo essere sopraffatti dallo scoraggiamento, dal desiderio di arrenderci. Ricordiamo allora due cose: in primo luogo, la frase spesso ripetuta da San Giovanni Paolo II: “Un uomo diventa veramente umano quando fa della sua vita un dono agli altri”.
E vale la pena ricordare una storia semplice: un uomo ricco, ma molto avaro, arrivò in paradiso. Fu sorpreso nel vedere che c’era tutto: i vestiti migliori, il cibo gustoso, semplicemente: tutto! Inoltre, notò che tutto era molto economico: “Posso permettermi tutto”, si disse. Prese dalla tasca i soldi, ma il commesso disse: “Mi dispiace, ma qui si può comprare solo con il denaro che è stato donato nella vita terrena”.
Siamo tutti discepoli di Cristo. Il Padre Lo ha fatto dono all’umanità. E
Ks. Krzysztof Poświata, CSMA